Zanettin: “Suicidi in carcere, numeri agghiaccianti e in estate peggioreranno”
“Sono dati agghiaccianti che meritano sicuramente una riflessione profonda”, dice Pierantonio Zanettin, senatore di Forza Italia e membro della Commissione Giustizia, commentando i dati sui suicidi fra i ristretti. Tra i pochi a occuparsi con continuità di carcere e diritti dei detenuti nel centrodestra, Zanettin – ex presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi – risponde al telefono dal treno, mentre sta rientrando a Roma dopo giorni di campagna elettorale per le Europee e le amministrative, e incalza il governo Meloni a “fare di più”.
Senatore Zanettin, sono quarantaquattro i suicidi fino a oggi nelle carceri italiane. Quattro nelle ultime 24 ore.
“E siamo solo al 16 (17 oggi per chi legge, ndr) giugno. Rischiamo di superare il record del 2022”.
È un’emergenza nazionale?
“Qualche soluzione va trovata subito, è inequivocabile. Ci si avvicina alla stagione estiva e gli episodi di autolesionismo e di tensione inevitabilmente aumenteranno. Credo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di cui conosciamo la sensibilità umanistica e liberale, dovrà individuare qualche soluzione ulteriore rispetto ad adesso”.
C’è una responsabilità del governo?
“Come detto, Nordio deve fare di più. I dati ci dicono che servono altre soluzioni”.
Ma il ddl Giachetti sulla liberazione anticipata non potrebbe essere utile?
“Non entro nello specifico di questa o quella proposta. Senz’altro aumentare il numero di ore per le telefonate ai famigliari a casa, come durante l’emergenza sanitaria, rientra fra le possibilità. Non è certamente la panacea di tutti i mali, ma è un provvedimento che si può realizzare in sede amministrativa, senza scomodare atti legislativi”.
Serve qualche segnale?
“Sì, dobbiamo dare segnali. Sono stati fatti investimenti sugli psicologi e questo può aver aiutato. Ma i dati di oggi sono allarmanti”.
E gli interventi di edilizia carceraria?
“Sono tempi lunghi. Servono ahimè mesi, anni. Oltretutto con l’applicazione del patto di stabilità non ci saranno grandissime risorse. E in ogni caso sono soluzioni mediamente lunghe. Qui servono soluzioni immediate”.
Questo centrodestra ha bisogno di qualche iniezione liberale sul fronte carcerario?
“Serve maggiore sensibilità sul tema. Ma è anche una questione di rapporti di forza interni. Per fortuna con le Europee abbiamo recuperato terreno, ma la strada è ancora lunga”.